| Sono ormai le 21.30 a Tokyo, la capitale del Giappone. La temperatura era calata, giungendo almeno ai 30 gradi. Il cielo, ormai scuro e privo di nuvole, era disseminato di stelle che, come nobili schiavi, si inchinavano alla Luna, loro sovrana e dea. Le strade della città erano affollate, così come accadeva di giorno. L'unico luogo che è poco affollato, in realtà, è solo un parco. Proprio per le strade, acciottolate, del parco camminava una giovane fanciulla dai lunghi capelli rosei e gli occhi di un profondo azzurro, spesso tenente al ghiaccio, così simile ai ghiacci della Siberia. Era alta e snella, elegante e divina come una dea. La luna, quasi per darle ancora più bellezza, le illuminò il corpo, mettendo in risalto le forme sensuali. Era nota nel mondo della musica ed era nota anche per il suo corpo. Molti ragazzi la amavano anche per il fisico. Si poteva dire che gli uomini la volevano per sempre, nel loro letto. Ma lei, Lucy -si era questo il suo nome- non si era concessa mai a nessuno, sebbene anche lei avesse il bisogno di sfogarsi in quell'ambito ma, come spesso riportavano alcuni giornali, lei odiava tutto e tutti. Comunque, continuò a camminare nel parco, illuminato dalla luce lunare. Ella indossava, semplicemente, un camicetta bianca che lasciava aperta abbastanza da lasciar vedere l'ombellico. Poi portava dei pantaloncini di jeans e poi, ovviamente, degli stivaletti bassi bianchi. Ogni passo che faceva consentiva ai capelli rosei di muoversi, elegantemente, sfiorandole i glutei. Continuò a camminare ancora a lungo fino a quando, improvvisamente, non notò il giovane Akahito. Improvvisamente socchiuse gli occhi, senza dire nulla. Si avvicinò a lui, in silenzio e con freddezza immane. Si fermò, poco lontano, fin quando non osò parlare:
Il posto al vostro fianco è occupato, milord?
La sua voce, cristallina e fredda, aveva un tono vagamente sensuale e provocatoria, sebbene sia comunque acida. Innavertitamente però più guardava il ragazzo, più le saliva una strana voglia, dentro di lei. Era come se volesse saltargli adosso. Bha...chissà. Magari sarebbe accaduto qualcosa di...simile.
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