~ High School Hentai Gdr

Una sera all'apparenza tranquilla

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view post Posted on 24/7/2013, 20:21
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La serata era davvero tranquilla, la temperatura piuttosto elevata ed infatti c'erano poco meno di 30 gradi. In cielo non si vedeva nemmeno una nuvola, l'immagine di un cielo stellato era veramente una sensazione magnifica che raramente si poteva vedere da quelle parti. Questa volta invece, il cielo è cosparso da miriadi di stelle brillanti, alcuni sembrano vicinissime mentre altre nettamente più lontane.
In alto, in mezzo a questo mare stellato, si vede la luna.
Questa serata è veramente brillante e gran merito è proprio del satellite, l'unico della terra, che con i suoi raggi luminosi rischiara la notte e la rende meno buia e scura di quello che in realtà sarebbe.

Un ragazzo, all'apparenza pare che abbia sui 17 anni, si trovava a camminare lungo un piccolo sentiero che termina e giunge a compimento in un grande parco, situato proprio fuori dalla città.
Tale parco è veramente grande, ci sono anche numerose piante di vario genere, un sacco di panchine dove ci si può sedere per riposare e delle strade dove poter camminare o correre a piacimento.
Inoltre ci sono anche numerosi campi da gioco, per un sacco di sport anche di quelli meno conosciuti e famosi in Giappone.

Questo ragazzo, di nome Akahito, era vestito con un vestito a maniche corte di colore verde acqua, dei jeans abbastanza corti e leggeri di colore azzurro chiaro, delle scarpe da ginnastica nere.
I suoi capelli, come suggerisce tra l'altro il suo nome, erano di colore rosso: una tonalità molto vivace e brillante, che diventavano ancora più luminosi grazie al riflesso dei raggi lunari su di essi.
Gli occhi del ragazzo erano di un colore verde, un verde scuro quasi spento, ma che il tutto viene reso più chiaro dai raggi luminosi che si abbattono su di essi.
Ha una particolarità: infatti lui non era un Elfo, una creatura mitologica che molti non credono possa esistere realmente perchè non li hanno mai incontrati, invece lui è li anche se lo è solo per metà, visto che l'altra sua metà è umana.

Nonostante ciò lui comunque ha le orecchie tipiche della razza elfica, ossia particolarmente allungate e con un estremità appuntita che permettono loro di sentire molto meglio rispetto ad un essere umano.

Aka si trovava da solo in quel momento nel parco, stava camminando probabilmente da un sacco di tempo e aveva deciso che era ora di fermarsi un po'.
Così si bloccò appena vide una panchina e si sedette pian piano, appoggiando per bene la schiena indietro e allungando le braccia lungo lo schienale, fissando poi con lo sguardo il cielo sopra di lui.
 
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~Mãrý Årkãm~
view post Posted on 24/7/2013, 20:47




Sono ormai le 21.30 a Tokyo, la capitale del Giappone. La temperatura era calata, giungendo almeno ai 30 gradi. Il cielo, ormai scuro e privo di nuvole, era disseminato di stelle che, come nobili schiavi, si inchinavano alla Luna, loro sovrana e dea.
Le strade della città erano affollate, così come accadeva di giorno. L'unico luogo che è poco affollato, in realtà, è solo un parco. Proprio per le strade, acciottolate, del parco camminava una giovane fanciulla dai lunghi capelli rosei e gli occhi di un profondo azzurro, spesso tenente al ghiaccio, così simile ai ghiacci della Siberia.
Era alta e snella, elegante e divina come una dea. La luna, quasi per darle ancora più bellezza, le illuminò il corpo, mettendo in risalto le forme sensuali.
Era nota nel mondo della musica ed era nota anche per il suo corpo. Molti ragazzi la amavano anche per il fisico. Si poteva dire che gli uomini la volevano per sempre, nel loro letto.
Ma lei, Lucy -si era questo il suo nome- non si era concessa mai a nessuno, sebbene anche lei avesse il bisogno di sfogarsi in quell'ambito ma, come spesso riportavano alcuni giornali, lei odiava tutto e tutti.
Comunque, continuò a camminare nel parco, illuminato dalla luce lunare. Ella indossava, semplicemente, un camicetta bianca che lasciava aperta abbastanza da lasciar vedere l'ombellico. Poi portava dei pantaloncini di jeans e poi, ovviamente, degli stivaletti bassi bianchi. Ogni passo che faceva consentiva ai capelli rosei di muoversi, elegantemente, sfiorandole i glutei.
Continuò a camminare ancora a lungo fino a quando, improvvisamente, non notò il giovane Akahito. Improvvisamente socchiuse gli occhi, senza dire nulla. Si avvicinò a lui, in silenzio e con freddezza immane. Si fermò, poco lontano, fin quando non osò parlare:

Il posto al vostro fianco è occupato, milord?

La sua voce, cristallina e fredda, aveva un tono vagamente sensuale e provocatoria, sebbene sia comunque acida. Innavertitamente però più guardava il ragazzo, più le saliva una strana voglia, dentro di lei. Era come se volesse saltargli adosso.
Bha...chissà. Magari sarebbe accaduto qualcosa di...simile.
 
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view post Posted on 24/7/2013, 21:09
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Aka si trovava seduto comodamente sulla panca con le braccia larghe e lo sguardo fisso verso il cielo stellato.
Con la mente sembrava viaggiare verso un oceano vasto e sconfinato, come se si fosse trovata improvvisamente in un mondo parallelo differente da quello in cui si trova attualmente il corpo.
I pensieri volano, come api che si posano su un fiore per raccogliere il polline, così essi si posano in una galassia intensa per raccogliere le idee, che aveva perso da un po' di tempo.
Questo momento di trans da parte del rosso venne interrotto bruscamente da una voce che risuona nell'aria e giunge direttamente nelle orecchie dell'Elfo, attraverso quel mezzo di comunicazione chiamato aria.

L'attenzione dunque del giovane dai capelli rossi cambiò obbiettivo, lo sguardo venne rivolto verso il basso ed il capo piegato nella direzione da cui proveniva la voce.
Vide una ragazza poco lontana da lui, lo sguardo serio e quasi severo sul di lei volto e chiese se potesse sedersi, anche se lo disse in maniera implicita senza essere troppo diretta.

L'espressione dell'Elfo era tranquilla, abbozzò un leggero sorriso quasi a mostrare i bianchi denti sotto le labbra e si spostò leggermente nella direzione opposta rispetto a quella della ragazza.
Portò la propria mano sinistra sulla panchina, facendo segno alla nuova arrivata dunque che avrebbe potuto sedersi tranquillamente.

"Certo.. vieni pure."

Disse. Il tono era ancora una volta calmo ma nello stesso tempo mostrava anche un pizzico di dolcezza nel modo di rivolgersi a lei, probabile che era parte del suo carattere nonostante stesse cercando di sembrare un duro anche se proprio non lo era.
 
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~Mãrý Årkãm~
view post Posted on 24/7/2013, 21:27




Lucy rimase lì, immobile. Era in attesa della risposta del rosso che, per sua fortuna forse, non tardò ad arrivare. Non apparve nessun sorriso sulle sue labbra, anzi: l'espressione che, in quel momento, aveva sul volto era glaciale ma mista ad un sorriso passionale, quasi da pervertita sebbene così non fosse.
Appena sentì le parole del giovane si avvicinò alla panchina, si sedette lentamente ed accavallò le gambe, poggiando la mano destra sul ginocchio che sovrastava l'altro mentre il gomito sinistro si era poggiato sullo schienale della panchina.
La rosea socchiuse gli occhi, guardandolo con la coda dell'occhio senza dire nulla, inizialmente. Solo dopo rispose, sempre con quella freddezza:

Grazie, signorino. Oh, mi scusi. Io sono Lucy...

Sempre fredda e distaccata ma, nonostante tutto, sempre educata. Si girò e gli porse la mano per stringergli la mano: stava facendo solo la gentile, sebbene non lo fosse ma era convinta che quel ragazzo sarebbe diventato il suo unico amico.
La sensazione di poco prima, però, non svanì. Rimase in lei. Forse aumentò sempre di più ogni volta che fissava il mezz'elfo al suo fianco.
 
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view post Posted on 24/7/2013, 21:39
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La ragazza non dava il minimo segno di voler sorridere o anche il solo dimostrarsi amichevole nei confronti di Aka, che però non ci diede troppo peso visto che era abituato a vedere persone in giro con lo stesso tipo di comportamento che aveva in quel momento la ragazza.
In ogni caso però il tono di voce sembrava distaccato ma fino ad un certo punto. Ascoltò dunque il dire di lei mantenendo lo sguardo fisso per guardare qualunque movimento sospetto che avrebbe potuto fare e poi, solo quando fu certo che non avrebbe detto o fatto altro, rispose.

"Io mi chiamo Akahito, per gli amici Aka."

Disse con lo stesso tono calmo. In quel momento alzò la propria mano sinistra e la portò in mezzo ai propri capelli rossi, scompigliandoli leggermente però tenendo sempre la visuale puntata sulla nuova arrivata.

"Come i miei capelli.."

Concluse il giovane Elfo spiegando dunque la ragione anche del suo nome, ed infatti Aka in giapponese significa proprio rosso, che è il colore dei suoi capelli.
 
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~Mãrý Årkãm~
view post Posted on 24/7/2013, 21:44




Ovviamente.

Rispose, subito lei.
Socchiuse gli occhi azzurri, poggiando di nuovo la mano sulle sue gambe accavallate. Continuò a fissarlo, divenendo leggermente meno fredda e più amichevole: non sapeva perchè ma quel ragazzo le ispirava fiducia.
Quel giorno aveva due sensazioni diverse nei confronti del rosso: fiducia e improvvisa voglia. Della seconda sensazione, però, non sapeva la natura dato che, ovviamente, non aveva mai provato qualcosa del genere e ciò la preoccupava e non poco -era vergina, ricordiamo-.

Cosa ci fai qui, Aka?

Chiese, dolcemente ed improvvisamente. Era sempre un modo per iniziare un discorso no?
 
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view post Posted on 24/7/2013, 21:58
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Ascoltò il dire della giovane che, improvvisamente, cambiò tono di voce e sembrò essere più amichevole e dolce rispetto al tono usato pochi istanti prima.
Aka sembrò nuovamente essere in preda ai propri pensieri, forse stava cercando di capire il perchè di questo cambio repentino da parte della ragazza che gli siede accanto.
Dopo un qualche istante di silenzio si riprende e torna in se, decidendo di rispondere alla domanda fattagli.

"Facevo due passi.. non ho sonno."

Disse facendo un leggero sospiro e dare alcune rapide occhiate: la prima si era portata verso l'uscita del parco, quel sentiero da cui lui era uscito per raggiungere tale panchina; e la seconda era indirizzata verso il cielo, ritornando ad ammirare lo splendore delle stelle e della luna particolarmente attive e luminose in quella calda serata.

"Tu invece?"

Dopo aver pronunciato tale frase abbassò nuovamente lo sguardo puntandolo verso il di lei volto, facendo incontrare così i due sguardi.
 
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~Mãrý Årkãm~
view post Posted on 24/7/2013, 22:21




In effetti quel cambio, così repentino ed inaspettato, era dovuto all'emozioni che provava dentro di se mentre stava così vicino al ragazzo che aveva al suo fianco.
Con la coda dell'occhio continuò a fissarlo, senza parlare. Il tono del rosso le entrò dentro la testa, non uscendone più. Sorrise, ancora una volta, rispondendogli poco dopo:

Stessa motivazione.

Rispose, poggiando una mano nei capelli rosei, giocandoci.
Ogni gesto che la donna compiva era elegante e leggiadro, quasi come se avesse voluto conquistare qualcuno anche se non era così: Lucy non sapeva nemmeno come si conquistava un uomo!
 
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