Vilandra Ràvik |
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| Lavanda si trovava nel bosco, si era tramutata in volpe. Iniziò a correre, le piaceva correre quando si tramutava in gatta o in volpe. Era una mutaforme ed amava la sera. Mancava un'ora e mezzo all'orario di apertura del locale nel quale lavorava come Maid, cantante e ballerina. Come lavoro le piaceva o per meglio dire le piaceva mantenere qualcosa dei suoi animali preferiti, come coda ed orecchie, inoltre amava esibirsi. Quello che non le piaceva invece era l'ambiente in sé costituito da tutti i ragazzi che ci provavano con lei. Alcuni l'assillavano fino a quasi violentarla (lei però si trasformava in un felino feroce e li lasciava in fin di vita), altri invece si mostravano romantici e degli autentici stalker. Mentre correva annusando i vari profumi si chiese se non fosse lei quella pretenziosa, si chiese il perché ancora non si fosse ceduta. Si fermò per un secondo poi tentò di ripartire, quel movimento le salvò la vita ma una zampa anteriore si ferì. Prontamente, nonostante la situazione si trasformò in una zanzara e volò fino al ramo più alto dell'albero dietro di lei e tornò nella sua forma umana, cercando di capire cosa fosse successo. Si guardò la gamba e vi notò una pallottola che estrasse con facilità ma dolore. Guardò il terreno, chi l'aveva colpita si sarebbe avvicinato? Sì tolse la maglia e se la strinse vicino al buco per fermare il flusso di sangue ed aspettò come aspetterebbe un predatore.
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